MADONNA DEL PARTO
Il Natale, con la celebrazione della nascita del Verbo
incarnato, ricorda anche il tenero e gioioso, ma travagliato evento che ogni
donna vive nel dare alla luce un figlio, il
parto insomma. "Partorire, anche se non è
un atto proprio piacevole, è l'inizio di qualcosa di straordinario,
qualcosa di nuovo, qualcosa di imprevedibile, qualcosa di vero, qualcosa da
amare, qualcosa che ti cambierà la vita, per sempre" dice Meredith
Grey.
Anche Maria a conclusione della dolce attesa del Figlio annunciatole da Gabriele, "Darai alla luce un figlio e lo chiamerai Gesù" ha vissuto l'esperienza
di ogni donna, con quelle emozioni - così forti come nessun'altro - e le sofferenze che comporta la
maternità, Lei ha però vissuto l'evento con l'aggiunta di quelle vicende drammatiche che ricorda il Vangelo di
Luca: il lungo viaggio per il censimento, il rifiuto degli albergatori e il
parto in un precario improvvisato ricovero di campagna, infine la fuga da Erode. "Si parla molto del Bambino - appena nato e pure già
Dio - che vagisce in una capanna riscaldata soltanto (secondo la popolare
tradizione) dal bue e dall'asinello - e si parla degli angeli e dei pastori - scrive
Antonia Arslan in Luoghi dell'infinito - poco invece si parla della Madre e pressochè niente del fatto che ha davvero appena partorito,
che la sua gloriosa maternità è passata attraverso la reale sofferenza del dare
alla luce una creatura".
Se molto note sono le dolcissime raffigurazioni della Natività
di Gesù, meno diffuse sono le opere d'arte che raffigurano Maria
nell'approssimarsi di questo evento. Film
bellissimi come Nativity e altri hanno saputo rendere
in un connubio di realismo e di alta poesia l'evento della nascita di Gesù da
Maria. In epoca bizantina l
'icona della Madonna del segnosi può considerare un anticipo della
raffigurazione dell'attesa di Maria "Il
Signore vi darà un segno: Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio"(Is.7,14)
Tra i dipinti, più numerosi quelli medievali.In
Toscana già dalla prima metà del Trecento era raffigurata realisticamente la
Vergine incinta, un soggetto che mostra l'approssimarsi dell'evento e venne
denominato "Madonna del
parto". Di solito il soggetto rappresenta
Maria da sola, in piedi, con un libro
chiuso appoggiato sul ventre gravido. Il libro allude alla Parola di Dio, il
Verbo che, nella Vergine, si incarna e discende tra gli uomini. Artisti che si
sono cimentati su questo tema sono Bernardo
Daddi, il Maestro
di San Martino alla Paola, Nardo di Cione ecc. Per Thomas Marton
l'immagine fu creata per mostrare che la natura umana del Cristo era veramente
umana, e non creata prima in Paradiso e
poi inviata dal Padre a Maria. Infatti secondo le concezioni ereticali del tempo, il piccolo Gesù sarebbe stato
inviato su un raggio di luce nel corpo della Vergine.
Questa
concezione è visibile in diverse opere pittoriche della nostra provincia
cuneese. Pensiamo alla bellissima
Annunciazione di SanPeyre di Stroppo, a quello di S.Maria del
Monastero a Manta, e a Ostana. Tale concezione
venne poi definitivamente dichiarata eretica dal Concilio di Trento nel sec XVI.
L'iconografia
della Madonne del parto si oppose quindi teologicamente a questa raffigurazioni. Tra le interpretazioni più alte e più note di
questo tema è certamente La Madonna del Parto di Piero della Francesca - realizzato tra il 1455-60 nella Chiesa di Santa Maria di Momentana a Monterchi
(AR)
luogo natale della madre dell'artista. La Madonna rappresentata non possiede
attributi regali, non ha il libro in mano ed è colta nel gesto naturale di darsi sostegno all'altezza dei fianchi, mentre
la mano destra riposa sul grembo nell'atteggiamento che ogni gestante ben
conosce; gesto di protezione, di possesso, di felicità. Maria
sta al centro della tenda, damascata a melograni simbolo della fertilità, la
tenda è un vero tabernacolo che due angeli aprono scostandone i lembi. Gli
angeli perfettamente simmetrici, guardano
verso lo spettatore richiamandone l'attenzione,
come se stessero spalancando un sipario proprio per lui, per offrire
all'adorazione dei credenti l'ostensorio
con dentro il "Corpo di Cristo" un ostensorio che è il corpo splendente di
giovinezza di una ragazza di campagna.
La bella Madonna di Piero della Francesca,
definita da Charles de Tolnaya
"una pensosa Demetra cristiana, testimone del mistero eterno della
generazione", ha il volto di
una bellezza che non ha confronti, sa unire l'assoluta naturalezza di una
semplice fanciulla di paese a qualcosa di regale, ma soprattutto di
soprannaturale, forse per la luminosità perlacea dell'incarnato che sembra
emanare luce propria. Tuttavia Maria è
una donna come tutte le altre, incinta,
giovanissima e immersa nell'attesa del nascituro che cambierà la sua vita; ma è
anche la prescelta da Dio come strumento di redenzione e salvezza. Maria è la donna della Genesi (3-15) "la cui stirpe schiaccia la testa del
serpente" è la" donna vestita di sole
incoronata di dodici stelle" dell'Apocalisse12 "era
incinta e gridava per le doglie del parto", insidiata
dal drago, è salvata da Dio.La Madonna incinta del dipinto di Piero sta al centro di un vero e
proprio tabernacolo, il quale ha la forma di una tenda che due angeli aprono
scostandone le falde, è la foederis arca (arca dell'Alleanza), è la vas electionis (vaso
di elezione) il suo corpo ospita il
Verbo Incarnato, il Dio Vivente. E gli angeli offrono all'adorazione dei
credenti l'ostensorio con dentro il Corpus
Christi. Solo che l'ostensorio è il corpo forte
della giovane Maria (A.Paolucci)La
forma geometrica del tendaggio rimanda alla tenda del Sogno di Costantino,
sottolinea la spazialità del dipinto e offre
riparo e protezione, come il corpo di Maria a Gesù. L'immagine della
Madonna di Piero è un'esaltazione della maternità: la mano accarezza il ventre
in un gesto di amore, lo sguardo, nel bel
volto giovanile dalla fronte alta e nobile, è abbassato pensoso, la veste della
Vergineè slacciata all'altezza del
ventre tondeggiante, come aperti sono i lati della tenda. Maurizio Calvesi lesse nella tenda una
precisa illustrazione del tabernacolo dell'Arca dell'Alleanza (Es 26,27) Per altri la tenda rappresenta la Chiesa
e la Vergine il Tabernacolo eucaristico in quanto contiene il corpo di Cristo. Per Antonio Paolucci
la Madonna del parto è l'esatta traduzione figurativa dell'Ave Maria "Benedicta tu in mulieribus et benedictus fructus ventris tui". Altrettanto
stretto sembra il riferimento all'invocazione altissima di Dante nel canto XXXIII del Paradiso: "Vergine madre, figlia
del tuo figlio, umile et alta più che creatura, termine fisso d'eterno
consiglio; tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che l'suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo
nell'eterna pace, così è germinato questo fiore". Sono versi di una sconcertante modernità per la
realtà di ogni donna: "nel ventre tuo si
raccese l'amore"
"Se tornassi indietro - dice Erma Bombeck,-
invece di non vedere l'ora che finissero
i nove mesi della gravidanza, ne avrei amato ogni attimo, consapevole del fatto
che la cosa stupenda che mi viveva dentro era la mia unica occasione di
collaborare con Dio alla realizzazione di un miracolo.
Mirella Lovisolo